Struttura della parola: tema e desinenza
Qual è la struttura delle parole in greco?
Il greco, come tutte le lingue indoeuropee, è una lingua flessiva e questo significa che quasi tutti le parole, eccetto quelle invariabili, presentano una struttura interna abbastanza complessa e sono costituite tendenzialmente da un tema e da elementi terminali (desinenze o terminazioni) ai quali è affidato il compito di esprimere le diverse informazioni grammaticali: proprio a questo scopo questi elementi si flettono, cioè variano.
Sono variabili le parole che si flettono, cioè subiscono modificazioni nella loro parte terminale; in greco, come in italiano, sono variabili gli articoli, i sostantivi, gli aggettivi, i pronomi e i verbi.
Il processo morfologico che agisce sulle parole variabili per ottenere diverse forme si chiama “flessione” e comprende la declinazione (cioè la flessione degli articoli, dei sostantivi, degli aggettivi e dei pronomi) e la coniugazione (cioè la flessione dei verbi).
Sono, invece, invariabili le parole che non mutano mai la loro forma e in greco esse sono le preposizioni, le congiunzioni, gli avverbi e le interiezioni.
In una parola variabile distinguiamo prima di tutto:
- Il tema, cioè la parte che rimane fissa nel corso della flessione;
- La desinenza, cioè la parte che subisce delle modifiche nel corso della flessione.
I temi che terminano con una vocale si dicono temi in vocale, i temi che terminano in consonante si dicono temi in consonante.
Talvolta la desinenza può mancare, come nel nominativo singolare πῦρ, “fuoco”: in tal caso si dice che la desinenza è zero. L’assenza di una desinenza è un elemento distintivo tanto quanto una desinenza vera e propria.
Il tema non è un’unità minima: all’interno di esso possiamo, infatti, distinguere la radice e gli eventuali affissi. La radice, che in greco è monosillabica o bisillabica, è l’elemento irriducibile portatore del significato generale e fondamentale, comune a un’intera famiglia di parole. Il processo morfologico che dà luogo a diverse parole a partire da una stessa radice si chiama derivazione.
Gli affissi sono, invece, elementi che vengono aggiunti alla radice e ne rendono più specifico il significato. In particolare, si chiamano prefissi gli affissi che precedono la radice, suffissi quelli che la seguono. Talvolta gli affissi possono anche essere inseriti all’interno della radice e in questo caso vengono detti infissi.
Spesso la parte finale del tema, in particolare la vocale tematica, si fonde con la desinenza, producendo esiti in cui non è semplice individuare le componenti originarie. In questo caso si parla di terminazione o uscita, che è l’esito della fusione della desinenza con la parte finale del tema.
Questa era la struttura delle parole in greco!
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Comments: 1
molto chiaro ed efficace