Retta nel piano cartesiano

Retta nel piano cartesiano

Nella lezione di oggi parleremo di uno dei primi argomenti con cui si approccia il piano cartesiano, cioè la retta.

Ricordiamo che il piano cartesiano è costituito da due assi coordinati (\(x\) e \(y\)) con un’origine \(O\). L’obiettivo che abbiamo è quello di studiare una retta all’interno di questo piano, partendo dalla sua equazione analitica (che ne determina tutti i punti), analizzando poi alcune caratteristiche come il coefficiente angolare e il termine noto . Ci soffermeremo, poi, sulle condizioni di parallelismo e perpendicolarità nel piano cartesiano.

Equazione cartesiana implicita della retta

Nel piano cartesiano una retta è individuata da un’equazione di primo grado nelle variabili \(x\) e \(y\), come di seguito:

\(ax+by+c=0\),

dove \(a,b,c\in\mathbb{R}\) e si ha la condizione \((a,b)\neq(0,0)\) perchè altrimenti non comparirebbero nè la \(x\) nè la \(y\) nell’equazione: questa prende il nome di equazione implicita della retta. La relazione tra questa equazione e il grafico della retta è il seguente: dato un punto \(P=(x_P,y_P)\), allora \(P\) è un punto della retta se e solo se le sue coordinate soddisfano l’equazione della retta, cioè \(ax_P+by_P+c=0\). Ad esempio, considerando l’origine \(O=(0,0)\), la retta passa per \(O\) se e solo se \(a\cdot 0+b\cdot 0 +c=0\), cioè \(c=0\): abbiamo scoperto che tutte è sole le rette che passano per l’origine sono quelle con \(c=0\).

Rette orizzontali e rette verticali

Osserviamo, poi, che l’equazione della retta potrebbe dipendere solo da una delle due variabili \(x\) e \(y\), se una tra \(a\) e \(b\) è nulla nell’equazione implicita. Cosa significa ciò?

Se \(a=0\) (e di conseguenza \(b\neq 0\)) l’equazione dipende solo da \(y\): infatti ci troviamo di fronte a una retta di equazione implicita \(by+c=0\), dunque \(y=-\frac{c}{b}\). Questo significa che tutti i punti del tipo \(P=(x,-\frac{c}{b})\) soddisfano l’equazione della retta, qualunque sia il valore di \(x\)! Dunque la retta è orizzontale, di ordinata \(-\frac{c}{b}\).

Analogamente, se \(b=0\) (e di conseguenza \(a\neq 0\)) l’equazione dipende solo da \(x\) ed è del tipo \(ax+c=0\), o analogamente \(x=-\frac{c}{a}\). Tutti e soli i punti della retta sono quelli del tipo \(P=(-\frac{c}{a},y)\), qualunque sia il valore di \(y\). La retta è dunque verticale, di ascissa \(-\frac{c}{a}\).

Equazione cartesiana in forma esplicita della retta

Per comprendere un po’ le relazioni tra l’equazione della retta e la geometria è utile scrivere l’equazione stessa in un modo diverso, giungendo alla forma esplicita. Supponiamo che \(b\neq 0\): allora è possibile dividere per \(b\) e isolare la \(y\) giungendo alla scrittura

\(y=-\frac{a}{b}x-\frac{c}{b}\)

Denominando \(m:= -\frac{a}{b}\) e \(q:=-\frac{c}{b}\) giungiamo all’equazione cartesiana in forma esplicita della retta, che è

\(y=mx+q\)

con \(m,q\in\mathbb{R}\). \(m\) prende il nome di coefficiente angolare, mentre \(q\) viene chiamato termine noto.

Geometricamente cosa significa il termine noto?

Il termine noto è l’ordinata all’origine, cioè il valore della \(y\) del punto di intersezione tra la retta e l’asse delle \(y\) (di equazione \(y=0\)): infatti è chiaro che, se \(y=mx+q\), allora il punto \(P_0=(0,q)\) soddisfa l’equazione della retta.

In particolare, nel caso in cui l’ordinata all’origine sia \(0\), l’origine \(O=(0,0)\) soddisfa l’equazione della retta. Viceversa, se \(O\) soddisfa l’equazione della retta, deve essere \(q=0\).

Geometricamente cosa significa il coefficiente angolare?

Prendiamo due punti \(P_1=(x_1,y_1)\) e \(P_2=(x_2,y_2)\) appartenenti alla retta di equazione \(y=mx+q\). Questo significa, in particolare, che \(y_1=mx_1+q\) e \(y_2=mx_2+q\). Calcoliamo allora la quantità

\(\frac{\Delta y}{\Delta x}=\frac{y_2-y_1}{x_2-x_1}=\frac{mx_2+q-mx_1-q}{x_2-x_1}=\frac{m(x_2-x_1)}{x_2-x_1}=m\)

Dunque per ogni coppia di punti della retta il rapporto tra la variazione di ordinate e la variazione di ascisse è costante e vale \(m\), il coefficiente angolare: in questo senso il coefficiente angolare descrive l’inclinazione della retta! Maggiore è \(m\) (in valore assoluto), maggiore è l’inclinazione della retta. Inoltre, è anche possibile capire cosa significhino la positività e la negatività di \(m\).

Se \(m>0\) allora per ogni coppia di punti \(\frac{y_2-y_1}{x_2-x_1}>0\), cioè se \(x_2>x_1\) allora anche \(y_2>y_1\): perciò la retta è crescente nelle \(x\) (in parole povere il grafico comincia dalla parte in basso a sinistra del piano cartesiano e poi cresce, toccando sia il terzo che il primo quadrante).

Retta nel piano cartesiano con coefficiente angolare positivo

Viceversa se \(m<0\) allora per ogni coppia di punti \(\frac{y_2-y_1}{x_2-x_1}<0\), cioè se \(x_2<x_1\) allora \(y_2>y_1\): perciò la retta è decrescente nelle \(x\) (qui il grafico comincia dalla parte in alto a sinistra del piano cartesiano e poi decresce, toccando sia il secondo che il quarto quadrante).

Retta nel piano cartesiano con coefficiente angolare negativo

Se invece \(m=0\), allora l’equazione è del tipo \(y=q\), e non dipende dalle \(x\): come già osservato questo implica che la retta è orizzontale.

Effettivamente con la forma esplicita guadagniamo informazioni geometriche sulla retta, perdiamo un po’ di generalità. Infatti ci sono rette che non possono essere portate a questa forma esplicita, trattasi delle rette verticali. Infatti è chiaro che dalla forma \(y=mx+q\) la dipendenza dalla \(y\) è sempre presente e non possiamo sbarazzarcene: pertanto tutte le rette della forma \(x=k\), cioè le rette verticali, vanno studiate a parte: di queste si dice che il coefficiente angolare sia infinito (a causa del fatto che l’inclinazione è maggiore di quella di tutte le altre rette non verticali).

Alcune rette particolari

L’asse \(x\), di equazione \(y=0\) (\(m=0\), \(q=0\)).

L’asse \(y\), di equazione \(x=0\) (essendo verticale non si esprime in termini di termine noto e coefficiente angolare).

La bisettrice del primo e del terzo quadrante, di equazione \(y=x\) (\(m=1\), \(q=0\)).

La bisettrice del secondo e del quarto quadrante, di equazione \(y=-x\) (\(m=-1\), \(q=0\)).

Rette parallele e perpendicolari

Come anticipato, è possibile studiare le condizioni di parallelismo e perpendicolarità tra rette utilizzando l’equazione esplicita.

Siano date due rette (non verticali) di equazioni esplicite

\(r_1: y=m_1x+q_1\) e \(r_2: y=m_2x+q_2\).

  • Le due rette sono parallele se e solo se hanno la stessa inclinazione, cioè se e solo se hanno lo stesso coefficiente angolare \(m_1=m_2\).
  • Le due rette sono perpendicolari se e solo se vale la seguente condizione \(m_1\cdot m_2=-1\), cioè \(m_1=-\frac{1}{m_2}\), uno è l’antireciproco dell’altro.

Uno studio a parte va fatto per le rette verticali \(x=k\), perchè, come già detto, queste non sono scrivibili in forma esplicita: tuttavia questo studio è molto semplice:

  • Una retta è parallela a una retta verticale se e solo se è anch’essa verticale, cioè della forma \(x=h\).
  • Una retta è perpendicolare a una retta orizzontale se e solo se è orizzontale, cioè della forma \(y=h\).

Queste erano le rette nel piano cartesiano!

Speriamo che tu possa aver trovato utile questo nostro articolo. Se hai domande o commenti non esitare a scrivere qui sotto 😉

Clicca qui per condividere!

No Comments

Add your comment