i verbi anomali volo, nolo, malo
I verbi volo, nolo e malo presentano delle forme anomale in alcuni tempi derivati dal tema del presente. Il verbo volo (volo, vis, volui, velle) significa “volere”, nolo (nolo, non vis, nolui, nolle) significa “non volere” e malo (malo, mavis, malui, malle) di traduce con “preferire”.
Le forme derivate dal tema del perfetto sono regolari.
Bisogna ricordare con questi verbi che:
- la radice di volo presenta apofonia vol/vel. Ciò significa che in alcuni tempi come il presente indicativo possiamo trovare la coniugazione costruita con la radice vol-, mentre in altre forme come il congiuntivo presente e imperfetto e l’infinito presente (velle) si utilizza la radice vel-.
- Nell’indicativo presente sono presenti delle forme tematiche come la prima persona singolare (volo), la prima persona (volimus) e la terza persona (volunt). Le altre persone si costruiscono con la forma atematica del verbo: vis, vult, vultis.
- Il verbo nolo all’indicativo presente non ha le forme atematiche; in questo caso si utilizzano le forme di volo precedute da no (non vis, non vult, non vultis).
- State attenti a vis: esso infatti può essere sia la seconda persona singolare del presente indicativo del verbo volo, ma può anche essere anche il nominativo del sostantivo della terza declinazione vis, roboris (forza).
Volo può essere anche tradotto come decidere, in particolare nell’accezione di decidere di intraprendere l’azione voluta.
Malo si trova spesso accompagnato da un confronto da due termini (preferire qualcosa rispetto a qualcos’altro): in questo caso lo possiamo trovare seguito da un accusativo con valore di complemento oggetto e da un secondo termine di paragone introdotto da quam.
Infine l’imperativo di nolo, seguito dall’infinito viene utilizzato per rendere l’imperativo negativo.
Noli uxori credere!
Non credere alla moglie!
Speriamo che tu possa aver trovato utile questo nostro articolo.
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