Glossario kantiano
Intelletto: Facoltà conoscitiva dell’uomo che si occupa di unificare le singole intuizioni in concetti e che fa uso dei concetti puri, le categorie.
Io penso: Kant genera l’Io penso come garante dell’applicabilità delle categorie, che sono a priori e quindi razionali, alla realtà, che invece è di natura opposta, in quanto empirica. L’Io penso è una facoltà intellettuale universale, quindi identica in tutti gli uomini, che gestisce l’utilizzo delle categorie.
Legge morale: Secondo Kant, esiste una legge morale universale e necessaria, che quindi è uguale per tutti gli uomini e in qualsiasi condizione, e alla quale gli uomini aderiscono in maniera incondizionata, per libera scelta e senza secondi fini.
Massima: Legge morale che il singolo formula autonomamente per se stesso, alla quale solo lui è tenuto ad aderire. L’uomo si sottopone ad una massima in assoluta libertà, questa rappresenterà un precetto utile a diventare ciò che desidera.
Mondo: L’idea di mondo è la totalità dei dati del senso esterno, chiamiamo mondo tutto ciò che ci circonda. Secondo Kant è fallace perché ogniqualvolta tentiamo di parlare di mondo cadiamo nelle antinomie, coppie di affermazioni contraddittorie di cui non possiamo dimostrare quale sia vera e quale falsa, proprio perché non possiamo fare esperienza del mondo nella sua totalità.
Noumeno: Sinonimo di Cosa in sé, Kant utilizza anche questa forma perché si pone in modo antitetico al concetto di Fenomeno. Rappresenta la realtà come esiste senza il filtro delle forme pure a priori attraverso le quali l’uomo la conosce. L’uomo non può, di conseguenza, conoscere il noumeno in nessun modo. Syn: Cosa in sé, Ctr: Fenomeno
Psicologia razionale: Parte della dialettica trascendentale in cui si confuta la validità dell’idea di anima.
Ragione: Facoltà conoscitiva dell’uomo che prosegue il compito dell’intelletto nell’unificare i dati, ma che cade spesso in errore, in quanto essa tende a voler andare al di là dell’esperienza, formando idee di cose inconoscibili per l’uomo.
Rivoluzione copernicana: Si parla di rivoluzione copernicana kantiana per intendere il mutamento di paradigma sul piano gnoseologico che comporta la filosofia trascendentale di Kant. Infatti, nelle teorie gnoseologiche precedenti era l’oggetto a modificare il soggetto, che apprendeva passivamente. Pensiamo ad esempio alle teorie empiristiche secondo cui il soggetto è una tabula rasa su cui si imprimono tutte le percezioni date dall’esperienza. Con Kant, questo punto di vista si ribalta: è il soggetto che, posto al centro, modifica l’oggetto. Infatti, la realtà fenomenica è sempre modellata e modificata dalle forme a priori che il soggetto vi applica.
Sensibilità: Facoltà conoscitiva dell’uomo che si occupa di percepire le intuizioni sensibili e di ordinarle secondo le due forme a priori di spazio e tempo.
Spazio: Forma a priori della sensibilità. Lo spazio è la forma del senso esterno, ossia descrive come gli oggetti al di fuori di noi si collocano l’uno accanto all’altro.
Sublime: Il sublime è oggetto di un giudizio riflettente estetico. Si differenzia dal bello perché quest’ultimo è sempre attribuito ad un specifico oggetto (questa statua è bella, attiva in me la sensazione di bellezza), mentre il sublime è una sensazione dell’anima, più intensa di quella data dal bello, che non può essere ricondotta ad oggetti specifici. Kant distingue sublime matematico, ossia quello esperito davanti ad elementi di smisurata grandezza (es. il cielo stellato ci può far pensare all’immensità dell’universo) e il sublime dinamico, quello esperito davanti ad una manifestazione di potenza della natura (es. una tempesta). A differenza del bello, che provoca una semplice esaltazione, il sublime è caratterizzato dapprima da un sentimento di avvilimento dell’uomo davanti ad una tale grandezza, in seguito da una sensazione di potenza ed esaltazione, in quanto l’uomo di rende conto della propria superiorità rispetto alla natura, in quanto unico essere dotato di agire morale.
Tempo: Forma a priori della sensibilità. Il tempo è sia forma del senso interno che forma universale, perché descrive come sia gli eventi interni a noi, sia quelli esterni si collocano l’uno dopo l’altro. Infatti, se non tutto può essere collocato nello spazio, tutto può essere collocato nel tempo!
Teologia razionale: Parte della dialettica trascendentale in cui si confuta la validità dell’idea di Dio.
Trascendentale: Aggettivo che significa “relativo al modo in cui l’uomo conosce attraverso le forme a priori”.
Questo era il nostro glossario kantiano 😉
Speriamo tu possa aver trovato utili questo articolo.
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Comments: 2
Siete super professionali e precisi! Complimenti
Complimenti per la precisione e per la sintesi