Le forme di governo repubblicane

Le forme di governo repubblicane

Cosa si intende per forma di governo?

La forma di governo è il modello che lo Stato assume per esercitare il suo potere: il potere sovrano.

Essa indica il modo in cui le funzioni fondamentali dello Stato – giudiziaria, legislativa ed esecutiva – vengono ripartite tra gli organi costituzionali e i rapporti che vengono ad instaurarsi tra esse.

Esistono diversi tipi di forme di governo: le forme di governo “classiche” sono tre: monarchia, repubblica, dittatura; quelle moderne e più usate sono parlamentari e presidenziali.

Tralasciando monarchia e dittatura, che meritano forse una trattazione a sé, ci occupiamo oggi delle principali forme repubblicane attualmente esistenti.

Analizziamole una per una insieme.

Forma di governo costituzionale pura

È la forma di governo che era prevista, in Italia, dallo Statuto Albertino. Essa prevede due centri di potere: il Re, che è l’unico titolare del potere esecutivo e giurisdizionale, e il Parlamento, che esercita con l’assenso del Re il potere legislativo. 
Il Re, inoltre, nomina e revoca i ministri e i giudici e sovraintende alle loro funzioni. 
Il Parlamento è titolare di una forma di legittimazione elettiva a base censitaria.
In questa forma non esiste un governo: i ministri del Re sono infatti suoi fiduciari e, pertanto, responsabili davanti a lui. 

Forma di governo presidenziale

Questa forma di governo, adottata a partire dalla Costituzione del 1787, è in vigore in America tutt’oggi.
Il potere è diviso tra Presidente e Parlamento, che hanno legittimazione democratica diretta. Il Presidente è Capo di Stato e dell’esecutivo, nomina e revoca i componenti di vertice dei dipartimenti. Il Parlamento, invece, è titolare del potere legislativo. Anche qui non esiste un Governo autonomo. 

La separazione tra i due poteri è qui netta: non è infatti richiesta la fiducia del Parlamento per il Presidente e, viceversa, il Parlamento non può essere sciolto dal Presidente. È chiaro dunque quanto siano forti entrambi i poteri: perciò esiste un sistema di bilanciamento e controlli reciproci. Proprio per questo, i tempi di elezione negli USA sono sfalsati, per consentire un controllo e un giudizio sull’operato presidenziale (elezioni dei Mid Terms). 

Questi due poteri sono, inoltre, strutturalmente indipendenti: non possono infatti influire sulla formazione o sulla durata in carica dell’altro potere.

L’impeachment è previsto, ma è in realtà molto raro: deve infatti essere approvato dai 2/3 della maggioranza, dato abbastanza difficile da raggiungere.

Forma di governo semi-presidenziale

È la forma di governo adottata dalla Costituzione francese del 1958.

Il Presidente è eletto direttamente dal corpo elettorale. È qui presente un Governo, che deve avere la fiducia del Parlamento per restare in carica. 

Il Capo di Stato è affiancato da un Primo Ministro che è espressione della maggioranza parlamentare, avendo le due cariche la stessa durata e, dunque, essendo essa stessa quella che ha eletto il Presidente: questi risulta dunque assolutamente rinforzato, configurandosi quasi come un “iper-Presidente”, padrone assoluto della maggioranza. 

Forma di governo direttoriale

Questa è la forma di governo adottata attualmente dalla Confederazione Svizzera.

Accanto al Parlamento vi è un Direttorio – eletto e non revocabile dal primo – che svolge le funzioni di Governo e di Capo di Stato. È una forma efficacissima quando si tratta di rappresentare minoranze culturali e politiche, proprio come nel caso svizzero.

Forma Di Governo Parlamentare

È attualmente la forma vigente in Italia. 

Il Governo è una derivazione della volontà del Parlamento, che condivide con il primo la titolarità dell’indirizzo politico e nel quale la figura del Capo di Stato assume sempre meno valore pratico e sempre più valore formale. 

La figura del Presidente della Repubblica non è per questo, comunque, meno importante: il suo ruolo infatti muta decisamente a seconda della fragilità o della forza della maggioranza stessa.

Si basa sulla fiducia tra esecutivo e legislativo: l’insediamento e la permanenza in Camera del Governo dipendono dalla fiducia della maggioranza parlamentare: deve perciò per forza esserci omogeneità tra i due organi. I Governi restano in carica finché c’è la fiducia, e non possono sopravvivere alle cariche che l’hanno votata. Anche il Presidente della Repubblica può sciogliere le Camere, sentiti i loro Presidenti: tale parere non è comunque vincolante.

Questa forma di governo si dice maggioritaria quando il Governo è espressione di una maggioranza parlamentare costituita da un solo partito o da una coalizione preelettorale di partiti, mentre si dice compromissoria quando esso è espressione di una maggioranza costituita da una coalizione post-elettorale di partiti, che quindi può mutare configurazione durante la legislatura stessa. 

Il Capo di Stato è eletto indirettamente o direttamente ed il suo mandato ha una durata precisa.

La Costituzione italiana sancisce il divieto di revisione costituzionale della forma repubblicana, anche con il procedimento aggravato: una tale modifica andrebbe infatti ad intaccare il nucleo centrale e fondamentale della stessa e, dunque, per cambiare forma di governo bisognerebbe sostanzialmente riscrivere da capo tutta la carta costituzionale. 

Forma Di Governo Assembleare

Non trova attuazioni positive.

Il Governo è in balia del Parlamento che concentra in sé tutti i poteri di direzione politica.

Queste erano le forme di governo repubblicane!

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