Fisica di Aristotele

Fisica di Aristotele

Atto e potenza

In virtù della teoria del cambiamento va interpretata la frase che ciascuno di voi si sarà sentito dire:

La sostanza è sinolo di materia e forma

Cit. Qualsiasi prof di filosofia

La sostanza (un qualsiasi oggetto) è l’unione di una materia (o causa materiale) e di una forma (o causa formale).

Riprendiamo il mio vaso di creta. Prendo la creta, una materia grezza, e la trasformo in un vaso applicandovi la forma del vaso. Io posso trasformare la creta in vaso perché la creta che mi accingo a modellare è priva della forma di vaso (ha invece una forma di mucchietto randomico di creta).

Il fatto che la creta sia priva della forma di vaso è necessario affinché essa diventi effettivamente vaso. Nel momento iniziale, possiamo dire che la creta (mucchietto randomico) è vaso in potenza: potrebbe diventare un vaso. Per essere più precisi, possiamo dire che la potenzialità di un oggetto è data dall’insieme delle sue privazioni (un oggetto è in potenza tutto ciò che non è, ma potrebbe diventare: un embrione è sia un bambino, sia un uomo, sia un vecchio in potenza). Nel momento in cui alla creta viene data la forma del vaso, non è più un vaso in potenza, ma un vaso in atto.

Caratterizzazioni della realtà

I quattro elementi

La materia è composta da quattro elementi primi: acqua, aria, terra, fuoco. Considerando quanto detto in precedenza, risulta facile immaginare quali considerazioni abbia fatto Aristotele riguardo ad essi: hanno una forma oltre alla materia, hanno delle caratteristiche proprie, possono trasformarsi dall’uno all’altro. Le caratteristiche che possono distinguerli sono il caldo, il freddo, il secco e l’umido. Ogni elemento ha due di queste caratteristiche:

  • Acqua: fredda e umida;
  • Aria: calda e umida;
  • Fuoco: caldo e secco;
  • Terra: fredda e secca;

e grazie a queste caratteristiche avvengono le trasformazioni (es. se il fuoco si raffredda diventa terra).

I luoghi naturali

Ogni elemento si muove di un moto rettilineo e tende sempre verso il proprio luogo naturale. Il mondo sublunare è costituito dunque da quattro strati, collocati l’uno sopra l’altro a seconda del peso (es. il fuoco, leggero, occupa quello superiore), ognuno luogo naturale di un elemento. Questa è una concezione che, per quanto a noi possa sembrare rudimentale ed approssimativa, vuole spiegare quella che oggi chiameremmo forza di gravità. La “terra” tende a cadere verso il basso perché è lì il suo luogo naturale, dove vuole tornare. Il fuoco tende verso l’altro per lo stesso motivo.

Cosmologia

Il mondo sopralunare, invece, è composto interamente da un unico elemento: l’etere. Esso non segue un moto rettilineo, ma un moto circolare uniforme. Questo è dato dalla convinzione che il mondo celeste sia più perfetto di quello sublunare, di conseguenza dev’essere quanto più immutabile possibile e questo tipo di movimento è ciò che più si avvicina alla quiete.

La struttura dell’universo è formata da sfere concentriche, in ognuna delle quali è incastonato un pianeta, Luna e Sole inclusi. La Terra si trova al centro.

Questo modello di universo è stato dominante fino all’avvento dell’eliocentrismo, con il modello di Keplero.

Altre caratteristiche

Lo spazio è definito da Aristotele come il luogo in cui il corpo si trova. Se lo spazio è limitato alla sede dell’oggetto, possiamo affermare che per Aristotele il vuoto non esiste.

Il tempo è la misura del movimento secondo il prima e il poi. Il tempo è uno dei modi che abbiamo per misurare il moto.

L’infinito è sempre in potenza, mai in atto. Se consideriamo i numeri, sappiamo di poter sempre aggiungere un numero ad una serie di numeri, ma non possiamo considerare tutti i numeri insieme nella loro quantità infinita. I numeri sono potenzialmente infiniti.

Questa era la fisica di Aristotele 😉
Speriamo tu possa aver trovato utili questi nostri appunti.
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